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n°41

Gennaio 2014

 
 
 
 

 

 
 

 

Legge elettorale, si cambia. Ma come?

Venerdì scorso la Commissione Affari istituzionali della Camera ha licenziato il testo unificato sulla legge elettorale che puoi leggere se clicchi qui.

Alcune considerazioni personali su questo tema. Nel 2008 il Pd aveva presentato una legge elettorale che prevedeva il premio di maggioranza a doppio turno con collegi uninominali. Questa scelta era stata ribadita anche in una direzione nazionale a fine 2010. La proposta che ci troviamo a dover affrontare oggi parla di doppio turno con premio di maggioranza e collegi plurinominali e non uninominali.

Credo sia importante questa precisazione in quanto va nel solco di quanto proposto e deciso negli anni scorsi dal Pd. Quindi, vanno bene il premio di maggioranza e il doppio turno, ma la soglia di sbarramento per i partiti in coalizione al 5% mi sembra molto stretta e non aiuta a creare coalizioni. Concordo invece sullo sbarramento all'8% per i partiti che si candidano da soli e al 12% per le coalizioni.

Un discorso particolare va, invece, fatto sulle preferenze, visto che sembra agitare tanti: il Pd era a favore del collegio uninominale, ciò significava nessuna preferenza e nome singolo scritto sulla scheda, mentre ora viene proposto un plurinominale (nessuna preferenza e 4-6 nomi sulla scheda). Personalmente sono favorevole alle preferenze da sempre e ho firmato una proposta di legge che le contemplava, ma ora faccio fatica a capire chi vuole le preferenze e da anni insiste con il collegio uninominale.

Paradossalmente, anche chi ci ha accusato in questi mesi di non essere tornati al Mattarellum, ora vuole le preferenze. Scusate, ma anche nel Mattarellum c'era il listino bloccato per la parte proporzionale e il collegio uninominale senza preferenze. Questi cambi improvvisi di opinione non sono neanche collegati alla sentenza della Corte costituzionale, la quale non dice che deve esserci la preferenza, ma la possibilità di identificare i candidati.

 

Che giustizia è questa

Oltre 8 milioni di processi pendenti tra civili e penali, carceri notoriamente sovraffollate, un eccesso di reati previsti dal codice: il sistema giudiziario italiano è al collasso. Da tempo lo sostengo, ma adesso è un dato ufficiale: ce ne ha parlato in settimana il Ministro della Giustizia Annamaria Cancellieri, ospite alla Camera per illustrare la Relazione sull’amministrazione della Giustizia per l’anno 2013.

Se i giudici fanno disperatamente la loro parte, il sovraffollamento delle carceri è risolvibile, secondo la responsabile del dicastero, solo con amnistia e indulto. Senza creare un nuovo problema sicurezza, ha garantito la Guardasigilli: la scelta di ricorrere a questi strumenti non produce un’alterazione dell’equilibrio sociale, poiché non è previsto alcun automatismo nella concessione dei benefici penitenziari e ogni decisione è assunta dal magistrato di sorveglianza, ha detto.

I primi risultati sembrano incoraggianti: a inizio anno i detenuti in carcere erano 62.326 (59.644 uomini e 2.682 donne), in progressivo decremento rispetto alla precedente rilevazione di un mese prima quando il numero era di 64.056. E i risparmi di spesa sono stati conseguenti, ha rilevato ancora la Ministro.

Al termine della relazione, abbiamo approvato degli ordini del giorno che vanno esattamente nel senso di quanto espresso dalla Cancellieri. La riforma della giustizia si fa più vicina e tiene conto dei diritti essenziali delle persone più vulnerabili.

 

Ex Sisas, il caso che denunciavo da anni

Avete sentito tutti cosa è accaduto la scorsa settimana: arresti e indagati nell’ambito dell’inchiesta che riguarda la bonifica dell’area ex Sisas di Pioltello. Forse, però, non tutti ricorderete che da tempi non sospetti denunciavo la poca chiarezza di quanto avveniva in quel sito.

Ho cominciato esattamente tre anni fa, nel 2011, da consigliere provinciale, a rendere pubblico uno strano traffico di rifiuti tra l’area ex Sisas e alcune discariche regionali, tra cui quella di Inzago e il sito di smaltimento di Cornaredo. All’epoca avevo presentato una serie di interrogazioni urgenti per sapere cosa stesse realmente accadendo. E questo perché era emerso che materiale proveniente dalla bonifica, presumibilmente rifiuti pericolosi, erano stati stoccati temporaneamente nel sito di Cornaredo e smaltiti a Inzago. Ma non sono mai riuscito a sapere se le autorizzazioni per il trattamento e stoccaggio di rifiuti tossici e pericolosi provenienti da Pioltello in questi due siti fossero corrette e se c'era corrispondenza tra i codici Cer (quelli che identificano il tipo di rifiuti) dei materiali che venivano trasferiti e stoccati.

Come ho già avuto modo di dire in settimana, il tema delle bonifiche deve essere affrontato seriamente per recuperare un territorio ferito. C’è stata troppa facilità nell’assegnare gli appalti per le bonifiche, sia a livello regionale che da parte dell’allora Ministro. E la salute dei cittadini è stata messa dopo l’urgenza inspiegabile di svuotare il sito di Pioltello entro pochi giorni.

In Parlamento stiamo affrontando proprio in questi giorni il decreto sulla terra dei fuochi e dietro c'è tutto il dramma di quel territorio. Anche in Regione Lombardia si doveva e si poteva fare di più, ma non è stato fatto. Per preservare la salute dei cittadini non basta un decreto: ci dovrebbe essere anche un controllo continuo delle procedure.

 

Liberi dagli Ogm e dalle castagne orientali

In XIII Commissione Agricoltura della Camera abbiamo approvato due risoluzioni importanti per l’agricoltura italiana. Nella prima chiediamo al Governo di promuovere e sostenere il processo di revisione della direttiva europea sull'emissione deliberata nell'ambiente di organismi geneticamente modificati, con l'obiettivo di ampliare l'autonomia decisionale degli Stati membri. L’obiettivo è di assicurare zone effettivamente Ogm free. Inoltre, vogliamo che il Governo si impegni a richiedere una riduzione della soglia di tolleranza nella produzione biologica, e a esprimere parere negativo in merito alla richiesta di immissione in commercio per la coltivazione di un granturco geneticamente modificato per renderlo resistente a determinati parassiti dell’ordine dei lepidotteri.

Il secondo documento riguarda i castagneti italiani. Succede, infatti, che questo nostro patrimonio forestale sia attaccato da un insetto parassita, il cinipide galligeno, colpevole di aver pregiudicato la produzione italiana di castagne. Nella risoluzione impegniamo il Governo ad adoperarsi con le Regioni affinché si applichino precise linee d’azione che portino a debellare il dannoso parassita e a prevedere le misure finanziarie necessarie per la lotta biologica e per sostenere le imprese castanicole, i cui livelli di crescita e competitività rischiano di essere ridimensionati a causa della imponente presenza nel mercato europeo e italiano addirittura, anche in questo settore, di prodotti cinesi e coreani. Ci avreste mai creduto?

 

A Cassina c’è Marcello Novelli

Cassina de’ Pecchi va a elezioni. E prima ancora che dalle urne delle amministrative, chi crede nel Pd deve passare da quelle delle primarie. Io sostengo Marcello Novelli. Quarantadue anni, sposato, padre di due bambini, Marcello è un ingegnere informatico che è nato, cresciuto e continua a vivere a Cassina, dove da anni si impegna nell’associazionismo e nell’amministrazione del bene pubblico. E’ stato consigliere comunale di maggioranza e opposizione e ora, come dice bene lui, vuole fare un “passo avanti”.


Paolo Cova

   
 
 
 
 

www.paolocova.it